venerdì 4 novembre 2022

Trovato uno studio sulle stelle di Ipparco sotto un testo mediovale

Il manoscritto che nasconde il testo originale greco
(Foto: Museum of the Bible/Early Manuscripts Electronic
Library/Lazarus Project/University of Rochester)

Gli studiosi potrebbero aver scoperto un frammento della mappa stellare completa più antica del mondo.
Si pensa che il segmento della mappa, che è stato trovato sotto il testo di un foglio di pergamena medioevale, sia una copia del catalogo delle stelle, un'opera perduta da tempo realizzata dall'astronomo greco Ipparco, che fece il primo tentativo noto di tracciare una mappa celeste. Il frammento era nascosto sotto nove fogli del Codex Climaci Rescriptus conservato nel monastero di Santa Caterina, nella penisola egiziana del Sinai.
Il codice è un palinsesto, il che significa che gli scritti originali sono stati raschiati dalla pergamena per far posto ad una raccolta di testi aramaici cristiani palestinesi, che raccontano storie dell'Antico e del Nuovo Testamento. L'analisi con particolari tecniche ha rivelato, con grande sorpresa degli esperti, numeri che indicano, in gradi, la lunghezza e la larghezza della costellazione della Corona Boreale e le coordinate delle stesse situate ai suoi angoli più remoti.
Queste indicazioni, estremamente precise, consentono di stimare la data in cui furono scritte al 129 a.C., quando Ipparco era un astronomo veterano che aveva passato la gran parte della sua vita a studiare le stelle. Storicamente indicato come "il padre dell'astronomia scientifica", Ipparco (190 a.C. - 120 a.C. circa) trascorse gran parte dei suoi ultimi anni ad osservare le stelle dall'isola di Rodi. Non rimane molta documentazione sulla sua vita, ma i testi storici gli attribuiscono una serie di impressionanti progressi scientifici, quali l'accurata descrizione dei movimenti del sole e della luna, una scala di luminosità per misurare le stelle e, forse, l'invenzione dell'astrolabio, un dispositivo portatile a forma di disco in grado di calcolare le posizioni precise dei corpi celesti.
Nel 134 a.C. Ipparco vide qualcosa di sorprendente nel cielo notturno: in un pezzo di spazio precedentemente vuoto, era comparsa una nuova stella. Si chiese se questo fosse un evento frequente, se anche le stelle, pensate sempre come fisse, si muovano. Ipparco catalogò circa 850 stelle nel cielo notturno, annotando le loro posizioni e luminosità. Confrontando la sua mappa stellare completa con misurazioni più frammentarie di singole stelle prese da astronomi del passato, Ipparco si rese conto che le stelle lontane sembravano spostarsi di 2 gradi dalle loro posizioni originali.

Fonte:
livescience.com

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