domenica 31 dicembre 2023

Francia, frammenti lapidei, necropoli e tracce di un antico villaggio

Francia, parte di una stele trovata nei pressi di una casa
(Foto: Eveha 2023)

La realizzazione di una casa unifamiliare e del relativo garage in rue des Trois Fontaines, a Deneuvre, in Francia, ha richiesto la conduzione di uno scavo archeologico su un'area di 3.300 mq. Questo scavo, condotto da Eveha, ha svelato interessanti scoperte: edifici, un grande spiazzo, cantine, una necropoli forse associata ad un edificio di culto. Originariamente questo luogo era una valletta, che fu poi coperta e livellata.
L'area era forse cruciale come nodo stradale e punto di attraversamento lungo il corso del fiume Meurthe, in relazione con la vicina presenza di un villaggio esteso su oltre 30 ettari.
Il villaggio di Deneuvre ha più di duemila anni. Il villaggio, di origine celtica, fiorì in epoca romana grazie alla costituzione di un prospero vicus che univa i luoghi sacri con un mercato. Il vicus fu scoperto nel 1974, quando un contadino trovò una colonna romana mentre scavava un pozzo. Seguirono dodici anni di lavori di scavo che portarono alla scoperta del più importante sito sacrale dedicato ad Ercole. Qui il culto delle acque confluiva in quello per il dio.
Le indagini archeologiche appena concluse hanno rivelato reperti risalenti al periodo compreso tra il I ed il IV secolo d.C., offrendo testimonianza della diversità e prosperità delle comunità che si sono succedute nel corso del tempo. Gli scavi hanno permesso di portare alla luce strutture sotterranee, un'area sepolcrale gallo-romana, un consistente numero di monete romane e depositi di materiali che potrebbero rivelare una natura offertoriale. Nell'area sono state scoperte anche strutture funerarie, con elementi lapidei scolpiti ed elementi architettonici con iscrizioni.
Le sorprese sono iniziate quando gli archeologi hanno rimosso la terra con la quale l'area era stata coperta, durante i lavori di bonifica idraulica avvenuti durante l'Alto Impero. Lo scavo ha permesso di studiare un'antica valle che attraversava il terreno e riceveva l'acqua dalle molteplici sorgenti presenti in questa zona e probabilmente finiva nel torrente oggi conosciuto come La Pexure, situato a circa 30 metri al di sotto dello sperone roccioso sul quale si sviluppò gran parte dell'antico insediamento.
A livello del primo rilievo, lo scavo di questa valle, interrata volontariamente durante l'Alto Impero, ha permesso di mettere in luce numerosi elementi lignei non lavorati ma anche massicci pali rinforzati rinvenuti in opera, all'interno dei livelli del terrapieno. Nei livelli superiori sono stati rinvenuti anche diversi elementi lapidei in posizione secondaria: frammenti di gambe di una piccola statua a tutto tondo, frammenti di una vasca quadrata, un frammento di una possibile nicchia, un altare scolpito.
Nelle immediate vicinanze dello scavo si è rinvenuta una zona sepolcrale, presumibilmente situata lungo un antico percorso di transito ora sotterrato sotto l'attuale rue des Trois Fontaines. La presenza di due reperti lapidei posizionati in modo secondario in cima allo scavo della valle attesta l'esistenza di questa area sepolcrale. La presenza delle lettere D.M., acronimo di Dis Manibus (agli Dei Mani), su ciascun elemento lapideo, consente di identificarli con certezza come parte dell'ambito funerario. Uno di questi reperti, trovato sopra il muro del canale monumentale, è una stele quadrangolare scolpita su tre lati. Sul fronte sono presenti quattro figure intere, di cui due sulla parte principale (presumibilmente un uomo - forse Ercole - e una donna), e una su ciascuno dei lati corti (rispettivamente una figura femminile, di cui una tiene in mano un recipiente e un'altra un grande specchio recante, inciso, un volto). L'epitaffio sulla facciata principale, che copre interamente l'architrave di un frontone triangolare, menziona il nome di un pellegrino chiamato Bellicus, figlio di Suburo. Un secondo elemento lapidario è un frammento di colonna con un diametro leggermente inferiore a 0,50 metri, dotato di una mortasa su un lato. Sono state incise tre linee per riportare il nome del defunto e dei suoi genitori. L'area sepolcrale sorge nei pressi di una piattaforma della quale non è stata ancora compresa la funzione.
Sul sito sono state raccolte quasi 260 monete, di cui un numero molto elevato vicino all'angolo settentrionale del campo, che copriva circa 5 metri quadrati. Questo ritrovamento unito a quello, nello stesso settore, di una ruota, alcune piccole fibule e campanelli, tutti in lega di rame, potrebbero suggerire la presenza di un edificio religioso nelle vicinanze. 
Una particolarità del terreno studiato è l'ottima conservazione dei materiali organici di epoca romana. Oltre ad alcuni frammenti di cuoio, tra cui diverse suole, nonché rari oggetti quasi integri (un utensile di ferro con relativo manico ed una spilla), da questo ambiente sono stati prelevati non meno di 300 pezzi di legno lavorati.

Fonte:
stilearte.it

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