| Camerino, la pianta dell'antica chiesa di S. Michele Arcangelo (Foto: finestresullarte.com) |
Indagini archeologiche in corso, in questi giorni, nel centro storico di Camerino, nell'area di demolizione dell'ex albergo Roma e del Cinema Teatro Ugo Betti, stanno riportando alla luce antiche vestigia che arricchiscono la conoscenza del passato più antico della città.
Le indagini condotte dalle società archeologiche Sama e Archeolab, sotto la direzione scientifica della Soprintendenza, hanno interessato il sedime dell'antica chiesa di San Michele Arcangelo, demolita nel 1938 ma nota dalle fonti d'archivio.
I sondaggi preliminari hanno dimostrato che le demolizioni storiche avevano coinvolto solo le strutture fuori terra, permettendo la conservazione in loco da una parte delle fondazioni delle murature perimetrali e interne, dall'altra di strutture funerarie ipogee destinate ad ospitare tombe familiari di epoca preromana (VI-V secolo a.C..), romana e tardoantica (IV secolo d.C.). Successive indagini hanno rivelato la planimetria dell'edificio sacro e le aree di sepoltura. Nella parte centrale della navata sono stati scoperti ambienti ipogei voltati con intonaci dipinti, pertinenti forse ad una cripta o a spazi liturgici di particolare pregio.
Le analisi stratigrafiche hanno evidenziato più fasi edilizie, confermando la maestria costruttiva e decorativa che caratterizzò l'edificazione della chiesa. Il sito, infatti, vanta una considerevole valenza storico-archeologica. Le indagini proseguiranno nei prossimi mesi con l'obiettivo di approfondire le fasi più antiche, riferibili all'epoca medioevale e romana, ricostruendo, quindi, la cronologia evolutiva dell'area.
Le indagini condotte dalle società archeologiche Sama e Archeolab, sotto la direzione scientifica della Soprintendenza, hanno interessato il sedime dell'antica chiesa di San Michele Arcangelo, demolita nel 1938 ma nota dalle fonti d'archivio.
I sondaggi preliminari hanno dimostrato che le demolizioni storiche avevano coinvolto solo le strutture fuori terra, permettendo la conservazione in loco da una parte delle fondazioni delle murature perimetrali e interne, dall'altra di strutture funerarie ipogee destinate ad ospitare tombe familiari di epoca preromana (VI-V secolo a.C..), romana e tardoantica (IV secolo d.C.). Successive indagini hanno rivelato la planimetria dell'edificio sacro e le aree di sepoltura. Nella parte centrale della navata sono stati scoperti ambienti ipogei voltati con intonaci dipinti, pertinenti forse ad una cripta o a spazi liturgici di particolare pregio.
Le analisi stratigrafiche hanno evidenziato più fasi edilizie, confermando la maestria costruttiva e decorativa che caratterizzò l'edificazione della chiesa. Il sito, infatti, vanta una considerevole valenza storico-archeologica. Le indagini proseguiranno nei prossimi mesi con l'obiettivo di approfondire le fasi più antiche, riferibili all'epoca medioevale e romana, ricostruendo, quindi, la cronologia evolutiva dell'area.
Fonti:
ilgiornaledellarte.com
regione.marche.it
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