Tre statuette di Venere, dea dell'amore, sono state ritrovate in uno scavo presso Sussita (detta anche Hippus, Hippum od anche Hippon), in Israele. Risalgono a 1500 anni fa, periodo oscuro di transizione tra l'impero romano e la cristianità.
Gli archeologi Artur Segal e Michael Eisenberg, che hanno diretto gli scavi, ritengono che queste statuette siano l'attestazione dell'esistenza di culti pagani in piena decadenza romana e mentre il culto del Cristo era in espansione.
Le statuette sono alte 23 centimetri e sono scolpite nella pietra. Rappresentano una delle varianti della dea dell'amore, la Venus Pudica, che si protegge le parti intime con una mano. L'area in cui sono state ritrovate le statuette fu devastata da un terremoto nel 749 d.C..
La città di Antiochia Hippos venne fondata sotto uno sperone di roccia a forma di testa di cavallo, estremamente difendibile, ad opera forse dei Seleucidi che erano in conflitto con i Tolomei. In epoca romana la città si chiamò Antiocheia ad Hippum e divenne parte della Decapoli.
Gli archeologi Artur Segal e Michael Eisenberg, che hanno diretto gli scavi, ritengono che queste statuette siano l'attestazione dell'esistenza di culti pagani in piena decadenza romana e mentre il culto del Cristo era in espansione.
Le statuette sono alte 23 centimetri e sono scolpite nella pietra. Rappresentano una delle varianti della dea dell'amore, la Venus Pudica, che si protegge le parti intime con una mano. L'area in cui sono state ritrovate le statuette fu devastata da un terremoto nel 749 d.C..
La città di Antiochia Hippos venne fondata sotto uno sperone di roccia a forma di testa di cavallo, estremamente difendibile, ad opera forse dei Seleucidi che erano in conflitto con i Tolomei. In epoca romana la città si chiamò Antiocheia ad Hippum e divenne parte della Decapoli.
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