Scavi in un pozzo di Hala Sultan Tekke (Foto: Peter Fischer) |
Hala Sultan Tekke, la città dell'Età del Bronzo trovata sull'isola di Cipro, è molto più grande di quanto si sia pensato finora. Nuove scoperte archeologiche suggeriscono che i suoi abitanti erano abili commercianti e che intrattenevano traffici fruttuosi con le circostanti culture.
L'estate passata una spedizione archeologica svedese dell'Università di Goteborg ha continuato i suoi scavi ed ha presentato le sue scoperte alle autorità cipriote. La città era estesa su ben 50 ettari e questo ne faceva uno dei più grandi centri dell'Età del Bronzo, forse il più grande del Mediterraneo orientale. Hala Sultan Tekke è situata vicino l'aeroporto di Larnaka, fiorì tra il 1300 e il 1150 a.C. e venne successivamente distrutta e abbandonata per ragioni sconosciute. Molto probabilmente furono i cosiddetti Popoli del Mare a segnare il destino della città.
Decenni di agricoltura intensiva e di aratura dei campi hanno inciso negativamente sui resti dell'antica città cipriota, i cui edifici erano fatti in pietra ed argilla essiccata al sole. Gli archeologi hanno scoperto una struttura simile ad una piscina di 2,1 x 2,7 metri, che era utilizzata, con tutta probabilità, per tingere di viola i tessuti. Il viola era un colore molto utilizzato e richiesto all'epoca di massima floridezza di Hala Sultan Tekke. Dal terreno sono emerse anche ciotole di ceramica, brocche, pesi da telaio, un amuleto a forma di scarabeo e gioielli in oro e argento.
I reperti forniscono prove dell'ampia rete commerciale e dei vasti rapporti interculturali che caratterizzavano il Mediterraneo dell'Età del Bronzo. Gli archeologi hanno scoperto oggetti provenienti dall'Europa occidentale, dal Mediterraneo meridionale e centrale, dal Levante e dall'Egitto. Si tratta di lapislazzuli e di una gemma blu importati dall'attuale Afghanistan e di ambra proveniente dal Mar Baltico.
L'estate passata una spedizione archeologica svedese dell'Università di Goteborg ha continuato i suoi scavi ed ha presentato le sue scoperte alle autorità cipriote. La città era estesa su ben 50 ettari e questo ne faceva uno dei più grandi centri dell'Età del Bronzo, forse il più grande del Mediterraneo orientale. Hala Sultan Tekke è situata vicino l'aeroporto di Larnaka, fiorì tra il 1300 e il 1150 a.C. e venne successivamente distrutta e abbandonata per ragioni sconosciute. Molto probabilmente furono i cosiddetti Popoli del Mare a segnare il destino della città.
Decenni di agricoltura intensiva e di aratura dei campi hanno inciso negativamente sui resti dell'antica città cipriota, i cui edifici erano fatti in pietra ed argilla essiccata al sole. Gli archeologi hanno scoperto una struttura simile ad una piscina di 2,1 x 2,7 metri, che era utilizzata, con tutta probabilità, per tingere di viola i tessuti. Il viola era un colore molto utilizzato e richiesto all'epoca di massima floridezza di Hala Sultan Tekke. Dal terreno sono emerse anche ciotole di ceramica, brocche, pesi da telaio, un amuleto a forma di scarabeo e gioielli in oro e argento.
I reperti forniscono prove dell'ampia rete commerciale e dei vasti rapporti interculturali che caratterizzavano il Mediterraneo dell'Età del Bronzo. Gli archeologi hanno scoperto oggetti provenienti dall'Europa occidentale, dal Mediterraneo meridionale e centrale, dal Levante e dall'Egitto. Si tratta di lapislazzuli e di una gemma blu importati dall'attuale Afghanistan e di ambra proveniente dal Mar Baltico.
Nessun commento:
Posta un commento