Il monumento funebre rinvenuto di recente a Pompei (Foto: Ansa) |
Dalle attività di scavo connesse alla ristrutturazione degli edifici demaniali previsti dal Grande progetto Pompei, nell'area di San Paolino (nei pressi di Porta Stabia, uno degli accessi all'antica città), è stata scoperta una tomba monumentale in marmo con la più lunga epigrafe funeraria finora ritrovata. Ne dà notizia il Parco Archeologico di Pompei in una nota.
L'iscrizione, lunga più di 4 metri con ben sette registri narrativi, pur non recando il nome del defunto, morto un anno prima dell'esplosione del vulcano, ne riporta in maniera dettagliata le tappe fondamentali della vita (acquisizione della toga virile, nozze) e la descrizione delle attività munifiche che accompagnarono tali eventi (banchetti pubblici, elargizioni liberali, organizzazione di giochi gladiatori e combattimenti con belve feroci); l'iscrizione offre, inoltre, molti dettagli importati sugli ultimi dieci anni di Pompei, prima della distruzione dovuta all'eruzione del Vesuvio.
La tipologia del monumento e il contenuto dell'epigrafe avvalorano l'ipotesi che il monumento potesse essere completato dal famoso bassorilievo marmoreo con scene di processione, combattimenti gladiatori e venationes, attualmente conservato al Museo Archeologico Nazionale di Napoli e di cui, finora, non se ne era individuato il contesto di provenienza. Si fa l'ipotesi che il monumento possa appartenere a Gneo Alleo Nigido Maio, che il popolo soprannominò "principe" della colonia, come gratitudine per i favolosi spettacoli che organizzava nella città. Manifestazioni pari a quelle romane.
Ritrovate nell'area anche le tracce ben leggibili del passaggio di una carovana al di sopra dello strato di oltre due metri di lapillo che copriva questa porzione della città antica, da porsi in relazione con il rinvenimento avvenuto precedentemente e poco lontano, di alcuni scheletri a una quota più alta rispetto ai piani di frequentazione romani.
L'iscrizione, lunga più di 4 metri con ben sette registri narrativi, pur non recando il nome del defunto, morto un anno prima dell'esplosione del vulcano, ne riporta in maniera dettagliata le tappe fondamentali della vita (acquisizione della toga virile, nozze) e la descrizione delle attività munifiche che accompagnarono tali eventi (banchetti pubblici, elargizioni liberali, organizzazione di giochi gladiatori e combattimenti con belve feroci); l'iscrizione offre, inoltre, molti dettagli importati sugli ultimi dieci anni di Pompei, prima della distruzione dovuta all'eruzione del Vesuvio.
Gli archeologi esaminano il monumento funebre appena rinvenuto (Foto: exibart.com) |
Ritrovate nell'area anche le tracce ben leggibili del passaggio di una carovana al di sopra dello strato di oltre due metri di lapillo che copriva questa porzione della città antica, da porsi in relazione con il rinvenimento avvenuto precedentemente e poco lontano, di alcuni scheletri a una quota più alta rispetto ai piani di frequentazione romani.
Fonti:
napoli.repubblica.it
ilsole24ore.com
napoli.repubblica.it
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