Bulgaria, il cratere a figure rosse del V secolo a.C. scoperto a Sozopol (Foto: Istituto e Museo di Archeologia) |
Durante uno scavo di emergenza sono state scoperte a Sozopol, antica colonia greca con il nome di Apollonia, sulla costa bulgara del Mar Nero, le rovine ben conservate di una casa del VI secolo a.C.. Con la casa sono stati trovati reperti, tra i quali un cratere in ceramica attica a figure rosse, sul quale è rappresentato il mito di Edipo e della Sfinge.
Sia la casa che il pregiato cratere sono stati rinvenuti durante gli scavi del 2017 nelle fondamenta di un edificio risalente al 1826. Già nel 2016 erano state scoperte le rovine di VI secolo a.C. del santuario delle dee Demetra e Persefone, costruito dai coloni greci. Gli scavi condotti al di sotto dell'edificio del 1826 si sono spinti fino a quasi due metri di profondità, scoprendo ceramiche e monete sia antiche che medioevali. In una sepoltura dell'XI secolo, poi, sono emerse due piccole croci, una in bronzo e l'altra in osso.
Durante gli scavi sono state identificate anche le rovine di una cappella cristiana e di altri antichi edifici di epoca medioevali. Gli archeologi sottolineano che il sito di scavo è stato incessantemente abitato fin dal periodo arcaico dell'antica Grecia (VIII-V secolo a.C.). La struttura individuata dal recente scavo è di forma rettangolare e risulta edificata con materiali del VI-V secolo a.C.
Nel corso delle operazioni di scavo sono state scoperte tre fosse del periodo greco classico, contenenti materiali del V-IV secolo a.C. nonché numerosi oggetti appartenuti agli antichi abitanti di Apollonia Pontica, quali ceramiche di lusso, ceramica a figure rosse, lanterne, pesi da telaio, monete, frammenti di anfore, pezzi di un gioco in ceramica ed altri ornamenti.
Sicuramente il ritrovamento più importante è quello di un cratere di ceramica a figure rosse, rinvenuto intatto. Il cratere è stato plasmato seguendo lo stile decorativo greco a figure rosse, in uso tra il VI e il III secolo a.C.. Il reperto è stato datato al V secolo a.C. e sulla sua superficie sono raffigurati Edipo e la Sfinge nella scena del famoso indovinello.
Altri recipienti in ceramica sono emersi dagli scavi, tra i quali un askos in ceramica, un contenitore di piccole dimensioni per liquidi. L'askos è stato datato alla seconda metà del VI secolo a.C. ed è in ceramica eoliana monocromatica.
Sia la casa che il pregiato cratere sono stati rinvenuti durante gli scavi del 2017 nelle fondamenta di un edificio risalente al 1826. Già nel 2016 erano state scoperte le rovine di VI secolo a.C. del santuario delle dee Demetra e Persefone, costruito dai coloni greci. Gli scavi condotti al di sotto dell'edificio del 1826 si sono spinti fino a quasi due metri di profondità, scoprendo ceramiche e monete sia antiche che medioevali. In una sepoltura dell'XI secolo, poi, sono emerse due piccole croci, una in bronzo e l'altra in osso.
Durante gli scavi sono state identificate anche le rovine di una cappella cristiana e di altri antichi edifici di epoca medioevali. Gli archeologi sottolineano che il sito di scavo è stato incessantemente abitato fin dal periodo arcaico dell'antica Grecia (VIII-V secolo a.C.). La struttura individuata dal recente scavo è di forma rettangolare e risulta edificata con materiali del VI-V secolo a.C.
Nel corso delle operazioni di scavo sono state scoperte tre fosse del periodo greco classico, contenenti materiali del V-IV secolo a.C. nonché numerosi oggetti appartenuti agli antichi abitanti di Apollonia Pontica, quali ceramiche di lusso, ceramica a figure rosse, lanterne, pesi da telaio, monete, frammenti di anfore, pezzi di un gioco in ceramica ed altri ornamenti.
Sicuramente il ritrovamento più importante è quello di un cratere di ceramica a figure rosse, rinvenuto intatto. Il cratere è stato plasmato seguendo lo stile decorativo greco a figure rosse, in uso tra il VI e il III secolo a.C.. Il reperto è stato datato al V secolo a.C. e sulla sua superficie sono raffigurati Edipo e la Sfinge nella scena del famoso indovinello.
Altri recipienti in ceramica sono emersi dagli scavi, tra i quali un askos in ceramica, un contenitore di piccole dimensioni per liquidi. L'askos è stato datato alla seconda metà del VI secolo a.C. ed è in ceramica eoliana monocromatica.
Fonte:
archaeologyinbulgaria.com
archaeologyinbulgaria.com
Nessun commento:
Posta un commento