Gran Bretagna, gli "ipposandali" trovati a Vindolandia (Foto: Vindolanda Trust) |
I Romani occuparono gran parte della Gran Bretagna nel periodo che va dal I al V secolo d.C.. Nel II secolo d.C. l'imperatore Adriano, preoccupato per la minaccia rappresentata dai Pitti, che vivevano nell'attuale Scozia, decise di creare una linea difensiva per proteggere l'Inghilterra settentrionale. Il muro venne costruito in pietra e torba, con torri e forti presidiati da forze romane e si estendeva dal Mare d'Irlanda al Mare del Nord. Ampie sezioni di questo vallo sono tuttora visibili. Il muro venne abbandonato dai Romani agli inizi del V secolo d.C., quando la Gran Bretagna dovette essere evacuata di fronte ai continui attacchi delle popolazioni barbare.
Gran Bretagna, gli "ipposandali" sono ben conservati (Foto: Vindolanda Trust) |
I ferri da cavallo sono stati trovati da un volontario durante gli scavi che si stanno svolgendo nel forte di Vindolandia. Sono circa 250 i volontari impegnati negli scavi, sotto la supervisione della Western Field School, fondata per formare gli studenti di archeologia. Un'indagine preliminare sui reperti ha portato a pensare che risalgano ad un periodo compreso tra il 140 e il 180 d.C.. Sono ben conservati a causa della mancanza di ossigeno nel terreno e questo vuol dire che non si sono arrugginiti.
I Romani chiamavano questi ferri "ipposandali", quelli trovati a Vindolandia più che agli attuali ferri da cavallo somigliano a mestoli da minestra che dovevano avvolgere lo zoccolo. Sembra che questo tipo di ferri fosse peculiare delle provincie occidentali dell'impero romano. I ricercatori pensano che fossero principalmente utilizzati per permettere ai cavalli di camminare su terreni rocciosi e collinari.
La scoperta è importante perché di solito si trova soltanto un "ipposandalo". Si presume che i ferri da cavallo siano stati depositati tutti insieme poiché appartenevano ad un cavallo, probabilmente la cavalcatura preferita dai qualcuno, che poi è morto ed è stato sepolto con un rito particolare. Sugli zoccoli non vi è alcuna indicazione sul nome del cavallo al quale appartenevano o del suo proprietario. Nel prossimo futuro questi "ipposandali" potrebbero essere esposti al pubblico nel Greenhead Roman Army Museum.
Fonte:
ancient-origins.net
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