sabato 10 aprile 2021

Egitto, riemerge dalle sabbie la città d'oro

Scoperta, in Egitto, l'antica città perduta di Aten. E' la seconda scoperta più importante dopo la tomba di Tutankhamon. La notizia è stata data dall'ex ministro egiziano delle Antichità, Zaki Hawass. La città si trova nei pressi di Luxor e risale al regno di Amenhotep III.
"Molte missioni straniere hanno cercato questa città e non l'hanno mai trovata. Abbiamo iniziato il nostro lavoro alla ricerca del tempio funerario di Tutankhamon perché i templi di Horemheb e Ay sono stati trovati in questa zona", ha commentato Hawass. Si tratta della più grande città mai trovata in Egitto.
Secondo Betsy Brian, docente di egittologia presso la John Hopkins University di Baltimora, "la scoperta di questa città perduta è la seconda scoperta archeologica più importante della tomba di Tutankhamon". Fondata da uno dei più grandi sovrani, il re Amenhotep III, nono re della XVIII Dinastia che governò l'Egitto dal 1391 al 1353 a.C., Aten fu attiva durante la co-reggenza del grande re e di suo figlio, Amenhotep IV/Akhenaton. Era il più grande insediamento amministrativo ed industriale dell'era dell'impero egiziano sulla riva occidentale di Luxor. "Le strade della città sono fiancheggiate da case, le cui mura sono alte fino a tre metri", racconta Hawass. "La scoperta della Città Perduta, non solo darà uno sguardo sulla vita degli antichi egizi nel periodo in cui l'impero era al suo massimo splendore, ma ci aiuterà a far luce su uno dei più grandi misteri della storia: ovvero perché Akhenaton e Nefertiti decisero di trasferirsi ad Amarna" ha aggiunto Brian.
L'area di scavo si colloca tra il tempio di Ramses III a Medinet Habu e il tempio di Amenhotep III a Memnon: si intendeva cercare il tempio funerario di Tutankhamon. Il successore di Tutankhamon, re Ay, costruì il suo tempio su un sito che fu successivamente adiacente al lato meridionale del tempio di Ramses III a Medinet Habu.
Gli egittologi ritengono che il tempio di Ay potesse in passato appartenere a Tutankhamon poiché qui vennero ritrovate due statue colossali del giovane re. La parte settentrionale del tempio è ancora sepolta sotto la sabbia. Lo scavo ha preso il via lo scorso settembre e in poche settimane, con grande sorpresa, hanno cominciato a comparire formazioni di mattoni di fango. Quello che hanno portato alla luce era il sito di una grande città in buone condizioni di conservazione, con mura quasi complete e con stanze piene di oggetti di vita quotidiana. Gli strati archeologici sono rimasti intatti per migliaia di anni. 
Primo obiettivo della missione era datare questo sito. Iscrizioni geroglifiche sono state trovate su tappi di argilla di vasi di vino. I riferimenti storici documentano che l'insediamento era costituito da tre palazzi reali del re Amenhotep III, dal centro amministrativo e industriale dell'impero. Una grande quantità di reperti archeologici, come anelli, scarabei, vasi di ceramica colorata e mattoni di fango con i sigilli del cartiglio del re Amenhotep III, ha confermato la datazione della città.
Nella parte meridionale è stata scoperta una panetteria, una zona in cui i cibi venivano preparati e cotti, inclusi forni e un deposito di vasellame. Dalle sue dimensioni, la cucina accoglieva un ampio numero di operai e impiegati. La seconda area è il quartiere amministrativo e residenziale, con unità più ampie e ben disposte: è recintata da un muro a zig-zag, con un solo punto di accesso che conduce a corridoi interni e zone residenziali. L'unico ingresso fa pensare che ci fosse la possibilità di controllare l'ingresso e l'uscita in aree chiuse.
I muri a zig-zag sono uno dei rari elementi architettonici dell'antica architettura egizia, utilizzati principalmente verso la fine della XVIII Dinastia. La terza area costituisce l'officina: da un lato, l'area di produzione dei mattoni di fango utilizzati per la costruzione di templi e annessi (i mattoni presentano sigilli con il cartiglio del re Amenhotep III); dall'altro, un grande numero di stampi da colata per la produzione di amuleti ed elementi decorativi.
In tutte le aree, sono stati inoltre rinvenuti strumenti utilizzati in attività industriali come la filatura e la tessitura e scorie di lavorazione del metallo e del vetro. All'interno di una delle stanze sono state trovate due insolite sepolture di una mucca o di un toro. Sono in corso indagini per determinare la natura e lo scopo di questa pratica. E ancora più notevole la sepoltura di una persona, trovata con le braccia tese lungo i fianchi e i resti di una corda avvolta intorno alle ginocchia. La posizione di questo scheletro è piuttosto strana.
Uno dei più recenti ritrovamenti di una nave contenente circa 10 chilogrammi di carne essiccata o bollita, reca una preziosa iscrizione: "Anno 37, carne condita per la terza festa di Heb Sed dal macello del recinto per bestiame di Kha fatta dal macellaio Iuwy". Questa preziosa informazione non solo ci da' i nomi di due persone che vivevano e lavoravano nella città, ma conferma che la città era attiva al tempo della co-reggenza di Amenhotep III e di suo figlio Akhenaton.
A nord dell'insediamento è stato scoperto un grande cimitero e sono state rinvenute tombe scavate nella roccia di diverse dimensioni. Gli scavi sono ancora in corso e si prevede di scoprire tombe intatte ricche di tesori.

Fonti: Finestre sull'Arte, Il Messaggero
Foto: gli scavi nella città d'oro (Finestre sull'Arte)

Nessun commento:

Antichi rituali di sacrifici umani: l'incaprettamento femminile

Francia, le sepolture neolitiche rinvenute in grotta (Foto: stilearte.it) Uno studio, pubblicato da Science advances , ha portato alla luce ...