mercoledì 25 agosto 2021

Il tesoretto di Mleiha

Emirato di Sharjah, il vaso con le monete d'argento
(Foto: Autorità archeologica di Sharjah)

L'Autorità Archeologica di Sharjah ha annunciato una significativa scoperta archeologica: un antico vaso pieno di numerose monete coniate e messe in circolazione a Mleiha a partire dal III secolo a.C. ed ispirate, nel conio, alle monete di Alessandro Magno e dei suoi successori seleucidi.
Le prime emissioni di queste monete raffiguravano icone del periodo ellenistico: la testa di Ercole rappresentato da Alessandro Magno, e Zeus, oltre al nome "Alessandro" inciso in caratteri greci. Con il passare del tempo, l'incisione è stata sostituita con il nome "Abele" scritto in caratteri aramaici.
Quando è stato rinvenuto, questo vaso in ceramica pesava 9 chilogrammi. Gli archeologi hanno da subito sospettato che contenesse manufatti rari ed hanno tolto i sigilli con cura nel laboratorio dell'Autorità archeologica di Sharjah. Il vaso ha rivelato il suo contenuto di monete d'argento, per la precisione di tetradracme: ben 409 monete del peso variabile da 16 a 17 grammi.
Nel catalogare e contare le monete, i ricercatori si sono resi conto che alcune dei reperti recavano incisioni identiche ad altre scoperte in precedenza in tutta la regione del Golfo Persico. In periodo preislamico la città di Mleiha era considerata uno dei siti più importanti della penisola arabica. Questa fama è dovuta in gran parte al fatto che si tratta di una città posta in un'oasi al centro dell'emirato di Sharjah, negli Emirati Arabi Uniti. All'inizio del III secolo a.C., Mleiha divenne un importante centro commerciale attraverso il quale transitavano i convogli che percorrevano le strade tra il nord ed il sud della penisola arabica.
Una lapide scoperta a Mleiha, risalente alla fine del III secolo a.C., ha confermato l'esistenza di un regno dell'Oman di cui, con tutta probabilità, la città era capitale. Mleiha era considerata una città prospera ed estese la sua influenza su tutta la penisola arabica, il mediterraneo e l'area mesopotamica. La sua fama arrivò persino in Afghanistan e nella valle del Sindh.

Fonte:
archaeologynewsnetwork.blogspot.com


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