sabato 25 giugno 2022

Antikythera, il relitto continua a riservare sorprese

La testa di marmo rinvenuta ad Antikythera
(Foto: Ministero della Cultura greco)

Antikythera continua a stupire ed a far parlare di sé. E' di questi giorni la notizia che gli archeologi coinvolti nel progetto di studio sul naufragio di Antikythera, condotto dall'Ephorate of Underwater Antiquities del Ministero della Cultura e dello Sport Ellenico, hanno effettuato nuove scoperte.
L'annuncio parla di un'enorme testa di marmo trovata nel sito dove naufragò il famoso relitto, vicino alle coste dell'isola greca di Antikythera, presso capo Glyphadia, nel secondo quarto del I secolo a.C. e che nel 1901 restituì il celebre meccanismo che prese il nome del luogo dove fu trovato: un dispositivo di bronzo gravemente corroso che molti studiosi ritengono essere il primo computer analogico al mondo.
Il relitto, un'imbarcazione di epoca romana risalente al I secolo a.C., venne scoperto da alcuni pescatori di spugne nell'ottobre del 1900. Si ipotizza che la nave, salpata da Atene nell'86 a.C., stesse trasportando parte del bottino del generale romano Lucio Cornelio Silla, una teoria che prende origine da un riferimento dello scrittore greco Luciano di Samosata, che menziona il naufragio di una delle navi di Silla proprio in quella regione.
Ad avvalorare la datazione, i numerosi manufatti restituiti dal relitto che, se in alcuni casi hanno destato confusione (come le statue di bronzo datate IV secolo a.C.), in altri hanno confermato la data del I secolo a.C. Infatti, oltre al celebre meccanismo di Antikythera, le ricerche effettuate sul sito hanno prodotto numerose statue, monete e manufatti, incredibili capolavori dell'arte greca.
Le anfore trovate nel relitto indicano una datazione dell'80-70 a.C., le ceramiche ellenistiche sono riferibili al 75-50 a.C., mentre le ceramiche romane rinvenute sono simili ai modelli conosciuti appartenenti alla metà del I secolo a.C. Le ultime monete trovate negli anni settanta del secolo scorso da Jacques Cousteau sono datate tra il 76 ed il 67 a.C. Si ritiene, dunque, che l'imbarcazione fosse diretta a Roma per consegnare un tesoro che doveva impreziosire la parata trionfale di Gaio Giulio Cesare.
Il nuovo ritrovamento è stato possibile dopo lo spostamento di alcuni grandi blocchi in pietra che impedivano l'esplorazione di parte del relitto. Gli archeologi hanno identificato la base di una statua antropomorfa in marmo di cui si sono conservati entrambi gli arti inferiori, oltre a una massiccia testa marmorea di una figura maschile barbuta. Si ipotizza che la testa possa appartenere al cosiddetto "Ercole di Antikythera", una statua acefala scoperta nel sito nel 1900 ed ora esposta al Museo Archeologico Nazionale di Atene.
Sono stati scoperti anche manufatti in bronzo, chiodi di ferro e due denti umani per i quali sono previsti ulteriori studi (quali l'odontoiatria forense e la datazione al radiocarbonio) che dovrebbero fornire maggiori informazioni su sesso, età, origine.

Fonte:
Ministero della Cultura greco via mediterraneoantico.it

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