mercoledì 29 giugno 2022

Pompei continua a stupire: trovati i resti di una tartaruga ed il suo uovo

Pompei, i resti della tartaruga recentemente rinvenuti
(Foto: Parco Archeologico di Pompei)

Eccezionale scoperta a Pompei: gli archeologi hanno rinvenuto i resti di una tartaruga sepolti sotto cenere e roccia durante l'eruzione del Vesuvio del 79 d.C. La tartaruga aveva cercato riparo al di sotto di un edificio già danneggiato, quando è sopraggiunta la sua fine.
I resti sono stati rinvenuti durante gli scavi in un'area della città che era stata ricostruita dai pompeiani dopo che un terremoto, avvenuto nel 62 d.C., aveva devastato Pompei.
La tartaruga si era nascosta in una minuscola tana sotterranea, nascosta sotto i resti di un negozio andato distrutto proprio durante il terremoto del 62 d.C. Con lei è stato rinvenuto un uovo, il che suggerisce che l'animale stava cercando un luogo tranquillo dove poter deporre le uova.
L'archeologo dell'Università di Oxford Mark Robinson, che a scoperto i resti, ritiene che la tartaruga possa essere un animale domestico scappato tra le rovine del terremoto del 62 d.C. oppure che fosse una tartaruga arrivata dalla campagna vicina con estrema facilità, visto i danni apportati dal terremoto che non avevano permesso una rapida ricostruzione di part della città.
L'intera città, al momento dell'eruzione del 79 d.C., era una sorta di cantiere ed alcuni spazi erano evidentemente utilizzati dagli animali selvatici che potevano vagarvi e cercare un luogo dove riprodursi.
La tartaruga è in notevole stato di conservazione, con la testa, la coda e le zampe intatte. E' stata rinvenuta a mezzo metro di profondità, sotto il pavimento in terra battuta di una bottega della centrale via dell'Abbondanza.
Stanno tornando alla luce anche pavimenti e decorazioni della magnifica casa che in origine occupava gli spazi dove, in seguito, sorse il negozio. Una dimora di assoluto pregio che, tra saloni e cortili, si estendeva per oltre 900 metri quadrati in un quartiere centralissimo della città. Con tappeti di mosaico che per la loro complessità e bellezza possono essere paragonati a quelli della Villa dei Misteri o della Casa di Cerere, resi preziosi da disegni raffinati e rari che in alcuni casi riproducono le meraviglie dell'architettura romana, come il lungo acquedotto apparso sul pavimento del tablinio.

Fonti:
bbc.com
avvenire.it

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