| Spagna, la statuetta raffigurante Eracle (Foto: stilearte.it) |
Una rara scultura in legno raffigurante Ercole è emersa sulle coste di Ibiza, l'antica Ebusus, consegnandoci un frammento tangibile della devozione e della vita religiosa sotto il dominio romano. La scoperta è avvenuta durante i lavori di scavo in preparazione di un complesso residenziale.
La statuetta giaceva all'interno di una fossa di rifiuto che in origine era un silo per il grano romano, trasformato nei secoli in un contenitore di detriti. Le condizioni particolari, con acqua sotterranea in risalita ed assenza di ossigeno, hanno creato un ambiente anaerobico, proteggendo il legno dall'azione dei microrganismi e garantendone una conservazione sorprendentemente integra, comparabile solo ai ritrovamenti delle torbiere settentrionali europee, ma quasi impensabile sotto il sole di Ibiza.
Ebusus, l'antica Ibiza, entrò a far parte del mondo romano dopo la caduta di Cartagine nel 146 a.C., divenendo velocemente un porto prospero, nodo commerciale strategico e luogo di incontro tra mercanti, militari e coloni. La presenza di una scultura di Ercole non è casuale: l'eroe, già noto nella tradizione greca come Eracle, fu reinterpretato dai Romani, assumendo significati simbolici profondi legati al coraggio, alla forza e alla protezione dei confini. Su quest'isola, il culto di Ercole era probabilmente diffuso tra chi partecipava alle attività marittime e commerciali, figure che necessitavano di una protezione contro i pericoli del mare e della navigazione.
La scultura è stata trasferita al Museo Archeologico di Ibiza e Formentera, insieme a calzature, utensili e resti vegetali che, tutti insieme, restituiscono una testimonianza straordinaria della vita quotidiana e della religiosità dell'isola. Gli esperti hanno stabilizzato il legno in un ambiente controllato per evitarne la disintegrazione, un lavoro che richiederà mesi, mentre il rinvenimento di noccioli di frutta permette di ricostruire anche le pratiche agricole e l'ecologia dell'epoca.
La statuetta giaceva all'interno di una fossa di rifiuto che in origine era un silo per il grano romano, trasformato nei secoli in un contenitore di detriti. Le condizioni particolari, con acqua sotterranea in risalita ed assenza di ossigeno, hanno creato un ambiente anaerobico, proteggendo il legno dall'azione dei microrganismi e garantendone una conservazione sorprendentemente integra, comparabile solo ai ritrovamenti delle torbiere settentrionali europee, ma quasi impensabile sotto il sole di Ibiza.
Ebusus, l'antica Ibiza, entrò a far parte del mondo romano dopo la caduta di Cartagine nel 146 a.C., divenendo velocemente un porto prospero, nodo commerciale strategico e luogo di incontro tra mercanti, militari e coloni. La presenza di una scultura di Ercole non è casuale: l'eroe, già noto nella tradizione greca come Eracle, fu reinterpretato dai Romani, assumendo significati simbolici profondi legati al coraggio, alla forza e alla protezione dei confini. Su quest'isola, il culto di Ercole era probabilmente diffuso tra chi partecipava alle attività marittime e commerciali, figure che necessitavano di una protezione contro i pericoli del mare e della navigazione.
La scultura è stata trasferita al Museo Archeologico di Ibiza e Formentera, insieme a calzature, utensili e resti vegetali che, tutti insieme, restituiscono una testimonianza straordinaria della vita quotidiana e della religiosità dell'isola. Gli esperti hanno stabilizzato il legno in un ambiente controllato per evitarne la disintegrazione, un lavoro che richiederà mesi, mentre il rinvenimento di noccioli di frutta permette di ricostruire anche le pratiche agricole e l'ecologia dell'epoca.
Fonte:
stilearte.it
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