martedì 3 aprile 2018

Dublino, tracce di medioevo

Dublino, un cucchiaio in legno del XII secolo trovato negli scavi
(Foto: ACAS)
Durante la costruzione di un hotel a Dublino sono stati scoperti i resti di quelle che sembrano strutture del XII secolo, tra i quali è stato trovato un graffito inciso su un pezzo di lavagna. Sono in tutto nove le strutture rinvenute dagli archeologi dell'Aisling Collins Archaeology Services (ACAS).
Cinque delle strutture sembrano essere delle abitazioni con piccoli alloggi per animali. Sono state rinvenute anche scarpe di cuoio, un cucchiaio di legno, una ciotola, una chiave in lega di rame ed una serie di altri oggetti.
L'ardesia graffita mostra una figura a cavallo che reca uno scudo e una spada ed è accompagnata da due uccelli. Il graffito è stato rinvenuto sul retro di una delle case. Gli archeologi hanno anche scoperto manufatti e strutture del XIII-XIV secolo, quali manici di brocche e una fossa per la concia di pelli animali.
Non appena lo scavo sarà completato, i reperti rinvenuti saranno esposti al Museo Nazionale d'Irlanda.

Fonte:
thejournal.ie

Scavi archeologici in Kuwait

Kuwait, i recenti scavi archeologici (Foto: arabtimesonline.com)
Il Consiglio Nazionale della Cultura, delle Arti e delle Lettere del Kuwait (NCCAL) ha scoperto decine di oggetti incisi in una nota località sulle rive del Golfo Persico.
Le nuove scoperte rimandanno ad una cultura dell'Età del Bronzo conosciuta come Um al-Nar, che occupava, nel 2500 a.C., l'area degli attuali Emirati Arabi e dell'Oman settentrionale. Qui vi era una vivace zona commerciale ceh collegava le civiltà dell'Arabia Saudita orientale.

Fonte:
arabtimesonline.com

Perù, la tomba dei bambini sacrificati

Gli archeologi esplorano le sepolture dei 12 bambini sacrificati in Perù
(Foto: Douglas Juarez, Reuters)
Gli archeologi peruviani hanno riportato alla luce i resti di almeno 12 bambini che si ritiene siano stati sacrificati dalla comunità alla quale appartenevano, quella dei Chimù. Gli archeologi hanno anche scoperto altre 47 tombe nella regione di Trujillo.
Victor Campos, direttore del sito archeologico, ha affermato che gli scheletri dei bambini presentano tagli alla zona del torace. Questi tagli potrebbero essere un tentativo di rompere le costole dei bambini per estrarre, probabilmente, il cuore. I sacrifici umani erano comuni nelle società precolombiane. Secondo Campos i Chimù potrebbero aver sacrificato i bambini per incoraggiare gli dèi ad inviare la pioggia in questa arida regione del Perù.
Nata intorno al 900 d.C., la civiltà Chimù arrivò a governare gran parte della costa del Perù prima di essere sconfitta dalla cultura Inca nel XV secolo. La capitale Chimù Chan Chan è stata riconosciuta dall'UNESCO com "un assoluto capolavoro dell'urbanistica", sede di sofisticati sistemi di gestione agricola e idrica.
I Chimù sono noti per le loro squisite ceramiche e per gli oggetti in metallo: tazze, coltelli, figurine e braccialetti sono stati realizzati in oro, rame e bronzo.

Fonte:
newsweek.com

lunedì 2 aprile 2018

La tomba dei primi nobili di Dimini...

Tessaglia, tomba aristocratica con sepolture multiple appena rinvenuta
a Dimini (Foto: Eforato delle Antichità di Magnesia)
Una nuova tipologia di sepolcro, contenente i resti di circa 20 persone, tre dei quali appartengono a bambini, è stato recentemente scoperto nell'insediamento miceneo di Dimini. Il ritrovamento è stato annunciato dall'archeologa Stamatia Alexandrou, dell'Eforato delle antichità di Magnesia, responsabile del sito di Dimini.
"Nell'ambito del progetto per la protezione e la promozione dell'insediamento miceneo di Megara con l'installazione di pensiline metalliche, è stato necessario costruire un serbatoio di drenaggio dell'acqua piovana. Durante lo scavo, è stata scoperta una sezione di un recinto in pietra che si è rivelata essere parte di una grande tomba. Il recinto, del quale è stata studiata solo una piccola parte, è di forma ellissoidale ed ha un diametro di circa 7 metri. E' costituito da un cerco di pietre sul quale sono state poste delle lastre monolitiche verticali di 1,30 metri di altezza. L'indagine è ancora in corso e gli archeologi si aspettano di trovare nuovi elementi che potranno aiutare a completare il quadro di questa struttura imponente ed unica", è stata la dichiarazione dell'archeologa Alexandrou.
Al centro del recinto è stata rinvenuta una grande tomba a camera a forma di L di 3,80 metri per 3,30/2,70. All'interno i lati lunghi sono rivestiti con lastre verticali di forma allungata simili a quelle del recinto. Sul lato nordest è presente una stretta apertura, sigillata con una lastra verticale, che presenta una soglia in pietra suddivisa in due sezioni.
Tessaglia, Dimini (Foto: Felitsia)
Sul lato nordovest della camera sepolcrale si sono trovate sepolture più antiche, con le ossa ammucchiate insieme senza molta attenzione. Sul lato nordest è stato trovato lo scheletro di un adulto in posizione contratta, con il teschio poggiato su un alto masso. Un esame preliminare del materiale osteologico ha rivelato che nella tomba sono stati sepolti 17 adulti e 3 bambini. Tra i resti sono stati posizionati 16 contenitori, tra i quali tazze potorie, vasi di deposito e pentole. Altri reperti sono costituiti da cinque fusaiole in argilla, un ago in bronzo e 3 perni anch'essi in bronzo, con teste di cristallo di rocca, nonché fermagli d'oro e d'argento, anelli in bronzo, perline di ametista e sardonica.
Gli studiosi pensano che la tomba sia stata costruita tra il 1750/1720 e il 1680 a.C. e sia stata utilizzata almeno fino al 1600 a.C., il che la rende il primo esempio di tomba a camera rinvenuto in Tessaglia. Si ha, in questo modo, un anello di congiunzione tra i tumuli di sepoltura precedente e quelli più tardi a volta e ad alveare.
L'architettura della sepoltura, i ricchi doni funebri e il fatto che lo spazio sia stato utilizzato per sepolture multiple suggerisce che la tomba non era un semplice luogo di sepoltura, ma che essa apparteneva quasi certamente ad una classe privilegiata sviluppatasi attraverso complessi cambiamenti avvenuti tra la metà e la tarda Età del Bronzo in particolare nel Peloponneso e ad Atene, ma anche i Tessaglia. Le prove rinvenute nell'insediamento di Dimini mostrano chiaramente che, entro la fine del Bronzo Medio, una nuova classe abbiente era emersa avendo cura di distinguersi socialmente da altri gruppi facenti parte della popolazione locale attraverso l'adozione di un complesso cerimoniale funerario. Le offerte indicano che questa nuova classe abbiente aveva accesso alle risorse economiche forse anche grazie al commercio marittimo.

Fonte:
e-Tessaglia

Galeno segreto...

Manoscritto con la traduzione in siriaco del testo
di Galeno con sovrascritto dell'XI secolo
(Manchester University, SLAC National
Accelerator Laboratory)
Gli scienziati hanno scoperto una traduzione di VI secolo d.C. di un libro del medico greco-romano Galeno. Le parole erano state raschiate dal manoscritto su pergamena e su di esse erano stati scritti degli inni dell'XI secolo.
Galeno di Pergamo, influente medico e filosofo, era il medico di corte di imperatori e anche di gladiatori. Uno dei suoi molti lavori, "Sulla miscela e sui poteri delle droghe semplici", era un testo farmaceutico importantissimo che educò, nell'antichità, generazioni di medici greco-romani. Questo testo venne tradotto, nel VI secolo d.C., in siriaco, un linguaggio che servì da ponte tra il greco e l'arabo e che aiutò a diffondere le idee di Galeno nel mondo islamico antico.
Nonostante, però, la fama di cui continuò a godere Galeno nei secoli, la versione superstite più completa del manoscritto tradotto in siriaco è stata cancellata e sopra vi sono stati scritti inni dell'XI secolo, secondo una pratica assai diffusa all'epoca. Questi documenti scritti su altri sono conosciuti con il nome di palinsesti.
Il testo siriaco dell'originale scritto di Galeno è stato indagato con i raggi X presso la Stanford Synchrotron Radiation Lightsource. I primi risultati hanno rivelato molte delle parole del testo medico che si trovava sotto lo scritto dell'XI secolo, permettendo agli studiosi di raccogliere nuove informazioni su Galeno.
Il testo originale di Galeno è in studio da oltre dieci anni da parte di un team multidisciplinare che si serve delle più avanzate tecniche a disposizione. Ogni foglio del manoscritto ha fornito e continua a fornire indizi preziosi sullo stato delle conoscenze mediche in quel particolare momento in Medio Oriente. "Se si vuole capire la medicina in Medio Oriente, si deve guardare alla traduzione dei testi antichi e alla trasmissione della conoscenza", ha detto Peter E. Pormann, professore di studi classici e greco-arabi dell'Università di Manchester.
Il manoscritto dell'XI secolo che nasconde la trascrizione in siriaco di un
testo medico di Galeno (Farrin Abbott, SLAC)
La sezione del manoscritto appena esaminata è comparsa in Germania agli inizi del 1900 ed era originariamente custodita nel monastero di S. Caterina, nella penisola del Sinai. Le pagine scansionate diventeranno immagini digitali ad alta risoluzione che andranno ad aggiungersi a quelle liberamente disponibili online grazie all'Istituto Schoenberg dell'Università della Pennsylvania.
Alcuni fogli del manoscritto siriaco originale sono state, in passato, rimosse e sono finite nelle biblioteche di Africa, Europa e Stati Uniti, tra cui le biblioteche della Harvard University, di Parigi, della penisola del Sinai e del Vaticano. Tutte queste istituzioni hanno accettato di rilasciare immagini digitali delle loro porzioni di manoscritto che andranno a completare il quadro che gli studiosi stanno sforzandosi di comporre.
Per riciclare la pergamena, materiale estremamente raro all'epoca, gli scribi dell'XI secolo hanno rimosso e sostituito il testo originale con strati di calce, una sorta di rudimentale bianchetto, e poi vi hanno scritto sopra i versi trovati. Studi precedenti all'attuale avevano rivelato tracce di un testo originario al di sotto di quello dell'XI secolo, ma era risultato di difficile lettura, poiché sia il testo che reca la traduzione del libro di Galeno che quello dell'XI secolo sono stati scritti con inchiostro simile. Inoltre il testo di Galeno era stato accuratamente occultato.

Fonte:
SLAC National Accelerator Laboratory

Canada, una passeggiata familiare di 13000 anni fa...

Canada, archeologi al lavoro nel luogo del ritrovamento delle impronte
umane (Foto: Joanne McSporran)
Orme umane trovate sulla costa canadese del Pacifico potrebbero risalire a ben 13000 anni fa, secondo uno studio dell'Università di Victoria, in Canada. Le ricerche precedenti suggeriscono che, durante l'ultima era glaciale (conclusasi 11700 anni fa), gli esseri umani si trasferirono dall'Asia in America attraverso quello che era un ponte naturale nell'America del nord, raggiungendo l'attuale Columbia britannica occidentale, il Canada e le regioni costiere meridionali.
Gran parte del litorale lungo la costa pacifica del Canada è attualmente coperto da una fitta foresta ed è accessibile solo in barca, il che rende estremamente difficile la ricerca di testimonianze archeologiche che possano supportare le tesi precedenti.
Durante le ricerche attuali, gli archeologi hanno scavato sedimenti di spiaggia intertidale (zona del litorale che dipende dalle maree, in quanto emersa in condizioni di bassa marea e sommersa con l'alta marea) sul litorale di Calver Island, nella Columbia britannica, dove il livello del mare era, anticamente, due o tre metri più basso di quanto lo sia oggi, alla fine dell'ultima era glaciale. In questo modo hanno scoperto 29 orme umane di almeno tre dimensioni diverse fossilizzate in questi sedimenti. Un'analisi al radiocarbonio ha datato le orme a circa 13000 anni fa.
Misurazioni ed analisi fotografiche digitali hanno rivelato che le orme appartenevano, probabilmente, a due adulti e ad un bambino, tutti a piedi nudi. Questi risultati fanno pensare che già 13000 anni fa vi erano degli esseri umani sulla costa occidentale della Columbia britannica e che costoro abbiano utilizzato un itinerario litoraneo per spostarsi dall'Asia al nord America durante l'ultima era glaciale.

Fonte:
heritagedaily.com

Campagna inglese e resti anglosassoni

Dopo 700 anni sono state trovate le fondamenta delle case e delle botteghe del villaggio medioevale di Houghton, in Gran Bretagna. Lo scavo ha impegnato ben 200 archeologi nelle campagne del Cambridgeshire. Gli scavi hanno rivelato quanto fosse densamente popolata questa parte della campagna inglese.
Sono stati rinvenuti i resti di decine di villaggi, tumuli ed henges e persino un centro di smistamento romano di ceramica. E' emerso anche un sito tribale anglosassone, con enormi fossati, un'entrata con il cancello ed una torre di avvistamento su una collina che domina tuttora la regione. I reperti comprendono strumenti in selce preistorica, sette tonnellate di ceramica e più di 7.000 piccoli oggetti personali tra i quali un pendente romano intagliato con la testa di medusa, una spilla, un flauto anglosassone in osso splendidamente scolpito ed una scaletta in legno. Gli oggetti sono stati datati al radiocarbonio al 500 d.C.
Nel villaggio di Houghton gli archeologi hanno potuto percorrere i vicoli utilizzati prima ancora della conquista normanna. Il borgo abbandonato conserva i resti di 12 edifici che si sovrappongono, a loro volta, ad altri resti di strutture lignee anglosassoni, tra cui case, botteghe ed edifici di natura agricola. Il borgo venne popolato tra il XII e il XIV secolo e la spiegazione più probabile del suo abbandono potrebbe essere il fatto che il vicino bosco fosse entrato in possesso della corona inglese. La gente, in questo modo, perse in un sol colpo il pascolo, la legna per vari utilizzi e la possibilità di sopravvivere.
La distribuzione dei siti nella campagna del Cambridgeshire suggerisce che molti di loro erano allineati lungo il percorso di una strada romana che si trova, attualmente, sotto la A1. Altri centri sono, invece, aggruppati attorno ad antichi tumuli ed henges, che rimasero elementi caratteristici del paesaggio per moltissimo tempo dopo la loro utilizzazione quali luoghi di sepoltura e di raduno.

Fonte:
theguardian.com

St Alban, la prima cattedrale normanna d'Inghilterra

Scavi dei resti dell'abside del 1077 della cattedrale di St Alban
(Foto: bbc.com)
E' stato confermato che l'abbazia di St Alban è una delle prime cattedrali normanne d'Inghilterra. Sono stati identificati i resti dell'antica abbazia durante lo scavo delle fondamenta di una chiesa di XI secolo d.C.. Le altre cattedrali normanne del Regno Unito sono Durham e Canterbury.
L'abbazia normanna dello Hertfordshire è dedicata a Sant'Albano (St Alban), un cittadino romano di Verulamium, martirizzato dai Romani. La prima chiesa costruita in questo luogo aveva, molto probabilmente, una struttura semplice ed era stata edificata sulla sepoltura del santo: è questo il più antico luogo di culto cristiano in Gran Bretagna.
Durante gli scavi sono stati trovati anche i resti di circa 25 individui, forse benefattori e monaci dell'abbazia, risalenti ad un periodo compreso tra l'XI e il XII secolo. I resti sono stati rinvenuti in sepolture "foderate" da piastrelle, a ridosso del muro di cinta della tomba del santo. Ora si tenterà di capire chi fossero.

Fonte:
bbc.com

Gran Bretagna, Hatshepsut celata...

Il bassorilievo rinvenuto a Swansea e raffigurante Hatshepsut
(Foto: Swansea University)
In Gran Bretagna, a Swansea, un'opera egiziana che da lungo tempo era stata quasi dimenticata in deposito, è stata identificata come una rara rappresentazione di uno dei pochi faraoni donna dell'antico Egitto. La scultura è stata scoperta da un docente del Centro Egizio dell'Università di Swansea e raffigura Hatshepsut, una delle cinque donne faraone che governarono l'Egitto.
L'oggetto faceva parte della collezione di Sir Henry Wellcome e si trovava a Swansea dal 1971. Il Dottor Ken Griffin, autore della scoperta, stava selezionando degli oggetti per sottoporli a trattamenti e ha notato una foto in bianco e nero di un bassorilievo che gli è sembrata subito molto interessante. Il lato anteriore del bassorilievo reca la testa di una figura di cui non è visibile il volto, con quanto sembra essere una sorta di ventaglio. Tracce di geroglifici e l'immagine dell'ureo sulla fronte della figura hanno permesso di identificarla come un faraone.
Il Dottor Griffin ha inviato i risultati del suo studio alla missione archeologica polacca in Egitto, che sta procedendo ad uno scavo nei pressi del tempio di Hatshepsut a Deir el-Bahri dal 1961. Egli spera che gli archeologi siano in grado di individuare il punto esatto da cui proviene il bassorilievo.

Fonte:
bbc.com

sabato 31 marzo 2018

Sydney, sorpresa nel sarcofago vuoto...

I piedi della mummia di Mer-Neith-it-es'
(Foto: Natalia Morawski, ABC News)
Quando gli archeologi hanno sollevato il coperchio di un sarcofago egizio conservato da 150 anni nell'Università di Sydney, hanno avuto un'enorme sorpresa. Un sarcofago ritenuto privo del suo proprietario è stato trovato, invece, "abitato" da una mummia o, perlomeno, dai resti di questa.
I geroglifici sul sarcofago indicano che si tratta della mummia di una sacerdotessa di nome Mer-Neith-it-es', ma è noto che spesso i sarcofagi possono contenere mummie diverse da quelle alle quali erano destinati. I ricercatori hanno, pertanto, analizzato il sarcofago e il suo contenuto con il laser a scansioni ed hanno effettuato un'accurata tac dei resti. Questi ultimi sono risultati essere quelli di un individuo adulto di oltre 30 anni di età. Piedi e caviglie erano intatte e gli studiosi sperano di individuare anche le unghie, importantissime per la datazione al radiocarbonio.
Particolare del sarcofago della sacerdotessa Mer-Neith-it-es'
(Foto: Nicholson Museum, Sydney University)
Durante l'esame è stata anche scoperta la resina con la quale è stato riempito il cranio della mummia dopo l'asportazione del cervello. Ci vorranno mesi, se non anni, per completare le indagini; nel frattempo il sarcofago di Mer-Neith-it-es', insieme ad altri di proprietà del Museo di Nicholson, sarà esposta in un nuovo museo unitamente alle indagini fin qui completate dal team di ricercatori.
Il sarcofago venne acquistato da Sir Charles Nicholson, politico ed esploratore cui si deve la fondazione dell'omonimo museo, nel 1857 o nel 1858, in un mercatino delle antichità in Egitto. Quando il facoltoso avventuriero morì, lasciò tutta la sua collezione all'Università di Sydney. Della collezione faceva parte anche il "sarcofago vuoto". Un documento associato al reperto indicava che, all'interno del sarcofago, non vi fosse nulla e così per 150 anni il reperto è stato relegato in una parete secondaria dell'esposizione.
Nell'estate del 2017 gli studiosi, guidati dall'archeologo Jamie Fraser, hanno deciso di aprirlo, pensando di trovarvi solo qualche piccolo frammento osseo e detriti, come spesso avviene con i sarcofagi depredati dai ladri di tombe. La scansione preventiva all'apertura ha, però, rivelato, con grande stupore degli scienziati, l'esistenza di due caviglie ben conservate e altre ossa, bende, piccoli pezzi di resina e una rete di perline che molto probabilmente era adagiata sul corpo della mummia.

Fonti:
abc.net.au
scienze.fanpage.it

Imola, trapanazione medioevale e nascita post mortem

Imola, la sepoltura della donna incinta alla quale è stata praticata
la trapanazione del cranio (Foto: Pasini, World Neurosurgery/Elsevier)
In una tomba medioevale rinvenuta ad Imola, è stato trovato lo scheletro di una donna vissuta circa 1300 anni fa, con un foro nel cranio e le minuscole ossa di un feto al di sotto del bacino. Probabilmente si tratta di un fenomeno conosciuto come "nascita nella bara", quando un feto non nato al momento della morte, viene espulso dal corpo della madre dai gas di decomposizione. Si tratta di un evento estremamente raro, in archeologia. Più rara ancora è la presenza della ferita circolare notata sul cranio della defunta.
Secondo gli archeologi delle Università di Ferrara e di Bologna, il foro presente sul cranio della donna potrebbe rappresentare un raro esempio di chirurgia cerebrale medioevale. Nel Medioevo veniva praticato un foro nelle ossa della scatola cranica per alleviare la pressione endocranica e cercare di risolvere tutta una serie di disturbi medici. Purtroppo nel caso della donna la tecnica non ha portato a risultati positivi.
I ricercatori ritengono che la defunta soffrisse di preeclampsia o eclampsia, due condizioni che in gravidanza inducono l'ipertensione. Venne curata con la trapanazione frontale per alleviare la pressione all'interno del cranio. La donna non è sopravvissuta all'intervento ed il bambino che recava in grembo è morto con lei.
Imola, particolare delle ossa del feto ritrovate nella
sepoltura (Foto: Pasini, World Neurosurgery/Elsevier)
La sepoltura di Imola è stata scoperta nel 2010, durante gli scavi archeologici. I resti della donna giacevano tra diverse altre sepolture che i ricercatori hanno datato al periodo longobardo (dal VII all'VIII secolo d.C.). Dal momento che lo scheletro della defunta è stato trovato a faccia in su, i ricercatori hanno concluso che venne intenzionalmente sepolta in questo modo e non venne successivamente spostata.
La donna aveva tra i 20 e i 30 anni, al momento della morte, e la sua gravidanza era quasi al termine. Il foro praticato sulla superficie cranica misura circa 4,6 millimetri di diametro. Si tratta di un foro inciso con molta precisione e di forma rotonda, il che fa pensare che non sia il frutto di un colpo violento, ma sia, piuttosto, coerente con una sistematica foratura dell'osso, classico segno di trapanazione. Dal momento che sono state riscontrate anche tracce di guarigione, intorno alla ferita, è probabile che la trapanazione sia stata fatta almeno una settimana prima della morte della donna.
Pochi centimetri al di sopra del foro è stato individuato il segno di un taglio lineare di almeno 3 millimetri di lunghezza. I ricercatori pensano che sia il segno dell'asportazione di parte del cuoio capelluto necessaria per preparare la successiva trapanazione.
Si tratta di una scoperta importantissima, poiché esistono veramente pochissime testimonianze di trapanazione cranica risalenti al Medioevo e questa è, tra l'altro, l'unica operata su una donna incinta che presenta, inoltre, l'estrusione fetale post mortem.

Fonte:
livescience.com

Germania, scoperta una fabbrica di giocattoli medioevali a Friburgo

Friburgo, gli scavi visti dall'alto (Foto: Denkmalpflege Baden-Wurttemberg) Durante gli scavi per la nuova Scuola Superiore di Finanza a...