domenica 3 agosto 2025

Spagna, trovate tracce di un'antica sinagoga

Spagna, tegola proveniente da Castulo con la
raffigurazione di una menorah
(Foto: Bautista Ceprian)

Gli archeologi che stanno scavando nell'antico insediamento romano di Castulo, nel sud della Spagna, hanno identificato le tracce di un edificio che si ritiene possa essere stato, in passato, una sinagoga.
Alcune lampade ad olio frantumate potrebbe, infatti, far luce su una piccola comunità ebraica scomparsa da tempo, che viveva nel sud della Spagna nella tarda età romana.
Gli archeologi hanno scavato la città ibero-romana di Castulo, le cui rovine si trovano vicino all'attuale città andalusa di Linares e, vicino al sito di quella che i ricercatori avevano un tempo ipotizzato essere una basilica cristiana del IV o V secolo d.C., sono stati rinvenuti i frammenti di tre lampade ad olio e di una tegola che raffigura una menorah a cinque bracci (scavi del 2012-2013), oltre al coperchio di un vaso inciso con caratteri ebraici. Gli esperti si sono divisi sul fatto che l'incisione riporti le parole "luce del perdono" o "Canto di Davide", ma sicuramente questo frammento indica la presenza di una popolazione ebraica precedentemente sconosciuta nella città.
Quando i ricercatori hanno riconsiderato l'identificazione della struttura vicina come luogo di culto paleocristiano, hanno scoperto che molte caratteristiche dell'edificio corrispondevano alla disposizione delle sinagoghe dell'epoca ed hanno notato che questo edificio si trovava vicino alle rovine di un balneum romano. Gli archeologi dubitano che i cristiani avrebbero autorizzato la costruzione di un luogo di culto così vicino ad una struttura deputata a pratiche pagane. Questa nuova identificazione è supportata dall'assenza di materiali cristiani nel sito, combinata con l'assenza di prove di sepolture o reliquie religiose, quali normalmente sono presenti nelle chiese cristiane dell'epoca.
Inoltre, come sostengono i ricercatori, le sinagoghe dell'epoca avevano una forma più quadrata rispetto alle basiliche cristiane, poiché nel culto ebraico di solito c'è una bimah centrale (una piattaforma rialzata), attorno alla quale si siedono i fedeli. In una chiesa, invece, il sacerdote esegue i rituali nell'abside.
Il balneum romano era già stato chiuso alla fine del IV - inizio del V secolo d.C. Gli archeologi sostengono che la posizione della sinagoga, così vicina ad un edificio chiaramente pagano, abbia aiutato la gerarchia ecclesiastica nei suoi sforzi di confondere l'ebraismo con pratiche empie.
Se le teorie dei ricercatori dovessero essere confermate, la sinagoga di Castulo sarebbe tra i più antichi templi ebraici della penisola iberica. Il problema resta la carenza di conferme storiche scritte. Comunque sia, resta il fatto che a Castulo siano state rinvenute le prove di quella che sembrerebbe essere una piccola comunità ebraica che conviveva pacificamente con la vicina comunità cristiana.

Fonte:
theguardian.com

"Le terme romane sono state l'ultimo luogo pagano sopravvissuto in città." Ha affermato l'archeologo Bautista Ceprian.



Egitto, riemergono i resti di un'antica città in un'oasi

Egitto, i resti della città copta dell'oasi di Ain al-Kharab
(Foto: Ministero del Turismo e degli Archivi)

Una nuova scoperta archeologica fa luce sulle prime fasi della diffusione del cristianesimo in Egitto. La missione del Consiglio Supremo delle Antichità egiziano, che opera nella regione di Ain al-Kharab, parte dell'area dell'oasi copta e islamica all'aperto nella Nuova Valle, ha riportato alla luce i resti di quella che fu la principale città residenziale dell'oasi all'inizio dell'epoca copta. Il sito documenta il passaggio dal paganesimo al cristianesimo, un periodo cruciale nella storia religiosa e cultura dell'Egitto.
Lo scavo ha permesso di rinvenire edifici residenziali, chiese e sepolture. Di particolare rilievo è il ritrovamento di un affresco raffigurante Gesù Cristo nell'atto di guarire un malato. Un'immagine che, secondo il Consiglio Supremo delle Antichità, assume valore documentario che contribuisce a delineare il profilo spirituale ed iconografico delle prime comunità cristiane dell'area.
Secondo Mohamed Ismail Khaled, Segretario Generale del Consiglio Supremo di Archeologia, il ritrovamento segna una tappa fondamentale nella conoscenza dell'inizio dell'epoca copta in Egitto. La missione ha identificato i resti di un'intera città, composta da abitazioni costruite in mattoni crudi, alcune delle quali conservano ancora le pareti rivestite di piastrelle. Tra gli spazi individuati figurano aree di servizio dotate di forni domestici, una serie di canalizzazioni in mattoni e grandi contenitori ceramici incassati nel terreno, utilizzati per la conservazione di grano e derrate alimentare. Il sito ha restituito anche numerosi manufatti tra i quali figurano frammenti di ceramica, vetro, pietra ed ostraka.
Tra le scoperte più importanti figurano i resti di due chiese. La prima è stata realizzata in stile basilicale con mattoni crudi ed è caratterizzata dalla sua ampiezza. Gli archeologi hanno rinvenuto le fondamenta in pietra ed identificato una grande navata centrale affiancata da due navate laterali, separate da tre colonne quadrate su ciascun lato. A sud dell'edificio sacro si estende una zona attribuita a strutture di servizio.
Il secondo edificio religioso, a pianta rettangolare e di dimensioni minori, è circondato dai resti di sette colonne perimetrali. Alcune delle pareti interne conservano iscrizioni in lingua copta, elemento che contribuisce ad attribuire la struttura al primo periodo cristiano. Sul lato occidentale sono emersi i resti di edifici funzionali alla vita del complesso ecclesiastico. Alcuni degli edifici risalgono al periodo romano ma risultano riutilizzati successivamente in epoca copta ed anche in epoca islamica.

Fonte:
finestresullarte.info

Soriano nel Cimino, ritrovato un edificio ecclesiastico altomedioevale

Soriano nel Cimino, vista di uno degli ambienti del
Castello di Corviano (Foto: ilgiornaledellarte.com)

Nel corso dei lavori relativi alla campagna di scavo 2025 al Castello di Corviano, nel comune di Soriano nel Cimino, sono stati aperti due saggi di scavo. Il primo all'interno della rocca, che ha permesso il ritrovamento di un edificio ecclesiastico di età altomedioevale circondato da un cimitero con tombe a fossa. Nell'aula è stato identificato un fonte battesimale e sono stati recuperati frammenti di arredi liturgici tra i quali resti di un ciborio ed una colonna con capitello a foglie. Il secondo saggio, aperto lungo il perimetro fortificato, ha permesso la lettura della complessità architettonica della struttura difensiva, sviluppata in più fasi tra l'alto e il basso medioevo.
Al momento alcuni reperti sono in fase di studio nei laboratori dell'Università della Tuscia a Viterbo, dove si stanno effettuando le operazioni di pulitura, siglatura e catalogazione. I dati raccolti gettano nuova luce sulla vita religiosa e insediativa di Corviano, attiva almeno fino alla fine del XIII - inizi del XIV secolo, epoca in cui il sito venne abbandonato.

Fonti:
finestresullarte.info
ilgiornaledellarte.com

Barberino Tavernelle, emerge una quarta sepoltura nel sito della Pieve di San Pietro in Bossolo

Barberino Tavernelle, la sepoltura rinvenuta nella Pieve di
San Pietro in Bossolo (Foto: ilgiornaledellarte.com)

Nel cantiere archeologico della Pieve di San Pietro in Bossolo, situata nel comune di Barberino Tavernelle, in provincia di Firenze, è stata rinvenuta un'antica sepoltura che potrebbe essere, come ha commentato il sindaco David Baroncelli, "fra le tracce di vita più antiche del sito".
L'etimologia del toponimo "in Bossolo" è riferita all'espressione "in buxula", che era il nome con cui, nell'esercito romano, si definiva la cassa imperiale. Il luogo in cui sorge la chiesa era abitato sin dal V secolo, circostanza dimostrata dal ritrovamento, nel XIX secolo, di un'iscrizione risalente al 424.
"Abbiamo ampliato lo scavo verso sud, intercettando nuove strutture. - Ha detto l'archeologa Chiara Marcotulli, direttrice dello scavo e presidente dei Laboratori archeologici San Gallo. - Sempre riferibili alle fasi più recenti del sito, che sono bassomedioevali, e stiamo procedendo in profondità nella zona centrosettentrionale. Abbiamo trovato una serie di strutture murarie che testimoniano il tentativo di fondare ben due castelli, probabilmente mai portati a termine, nell'XI e nel XIII secolo, in accordo con quanto tramandato dalle fonti scritte. Allo stesso tempo, i livelli medioevali si trovano sopra le fasi di abbandono di edifici di epoca precedente sui quali stiamo scavando. Le fasi di abbandono sono databili, grazie ai reperti ceramici, fra VI ed VIII secolo d.C."
Alcuni elementi, secondo l'archeologa, quali particolari tipi di laterizi, frammenti di pavimentazioni in cocciopesto, reperti e un frammento marmoreo, potrebbero suggerire una fase di vita di epoca tardo antica (dal IV secolo) ma, forse, anche romana.
Nella fase di passaggio fra l'epoca antica e quella medioevale la zona venne adibita a cimitero. Gli scavi hanno, infatti, restituito recentemente, oltre a quella rinvenuta ultimamente, tre sepolture, tutte prive di corredo.

Fonte:
ilgiornaledellarte.com
 

Francia, scoperta una cattedrale ed un battistero paleocristiani

Francia, scoperto un battistero paleocristiano a Vence
(Foto: F. Blanc Garidel)

A Vence, nel dipartimento delle Alpi Marittime in Provenza, gli scavi archeologici iniziati quest'anno continuano a riservare sorprese. Dopo l'individuazione delle strutture di una cattedrale paleocristiana del V secolo, gli archeologi hanno recentemente riportato alla luce un battistero risalente allo stesso periodo, situato all'esterno dell'edificio di culto.
Le indagini archeologiche sono condotte dal Servizio Archeologico della Metropoli Nizza Costa Azzurra, nell'ambito di alcuni lavori relativi all'edificazione di centri commerciali nel centro della città.
Le strutture emerse hanno un notevole valore dal punto di vista architettonico e sono in buono stato di conservazione. Il battistero, rinvenuto a pochi metri dalla cattedrale paleocristiana, presenta una vasca battesimale destinata ai riti d'iniziazione cristiana.
Accanto al battistero sono state rinvenute una trentina di sepolture, in parte all'interno della cattedrale, che erano destinate ai defunti di alto rango, probabilmente dignitari ecclesiastici oppure nobili laici. Tra i resti ossei sono stati identificati quelli di tre bambini sepolti anch'essi in prossimità dell'edificio di culto.
Si attendono, ora, i risultati delle analisi isotopiche in corso che potranno stabilire con maggior precisione l'età, il sesso e, forse, anche alcuni tratti biografici dei defunti.
La struttura originaria venne abbattuta in occasione della cattedrale attuale, risalente al IX secolo. All'interno dell'antica navata sono stati individuati due stampi per campane risalenti ad una fase successiva all'abbandono dell'edificio paleocristiano.

Fonte:
finestresullarte.info

sabato 2 agosto 2025

Sardegna, nuove Domus de Janas emergono dal terreno

Sardegna, le Domus de Janas appena scoperte
(Foto: finestresullarte.info)

In Sardegna sono state scoperte, all'interno del Complesso archeologico di Sant'Andrea Priu, nel territorio di Bonorva, tre nuove Domus de Janas. Con queste tombe sale a venti il numero totale degli ipogei finora conosciuti, Gli scavi si sono concentrati su un pianoro che si estende vicino alla roccia conosciuta come il Campanile o Toro.
L'area compresa tra la Tomba XII e la Tomba XIII, nota anche come Tomba del Focolare, mostrava segni compatibili con la presenza di un altro sepolcro. Le indagini archeologiche, pertanto, hanno permesso di individuare e portare alla luce tre nuove tombe: la XVIII, la XIX e la XX, disposte a ventaglio rispetto alla Tomba del Focolare.
La Tomba XVIII, la prima ad emergere durante lo scavo, presenta un dromos. Tra i reperti rinvenuti vi sono picconi, un'accetta in pietra verde, una fusaiola e frammenti di ossidiana. La struttura è composta da una cella quadrangolare centrale, con un focolare scolpito a rilievo, e da qui si accede alla cella principale rettangolare, alla cui sinistra compare un vano più piccolo.
La Tomba XIX, di dimensioni più ridotte, presenta, esternamente, un piccolo padiglione mentre l'interno è articolato in una cella rettangolare ed una seconda cella più piccola di forma tondeggiante. La più complessa è la Tomba XX, dotata di una cella d'ingresso da cui si dipartono due corridoi laterali, per un totale di sette celle. In una di queste è ancora visibile una fascia decorativa dipinta. Il corredo funerario era composto da oltre 30 manufatti ceramici di epoca romano-imperiale, che le è valso l'appellativo di Tomba dei Vasi Romani.
Questo intervento fa parte di un progetto di scavo più ampio, di restauro e di valorizzazione che interessa i siti di Nuraghe Oes e Nuraghe Santu Antine.

Fonte:
finestresullarte.info

Repubblica Ceca: trovate armi risalenti alla guerra di Troia

Brno, il frammento di armatura risalente alla 
guerra di Troia (Foto: finestresullarte.info)

A Brno, nella Repubblica Ceca, è stato rinvenuto un frammento di un'armatura di 3200 anni fa, epoca nella quale, convenzionalmente , si colloca la guerra di Troia
Il ritrovamento risale al 2023, ma la notizia è stata data solo in questi giorni, dopo gli studi che sono stati effettuati sul reperto. Si tratta di un frammento bronzeo. Le armi in bronzo erano, all'epoca, appannaggio delle élite guerriere e la loro produzione richiedeva una straordinaria maestria. La maggior parte delle armature venivano realizzate con materiali organici deperibili e questa caratteristica rende ancora più rara questa scoperta, che amplia fondamentalmente la nostra comprensione della cultura militare dell'Età del Bronzo in Europa centrale. 
Il frammento è stato rinvenuto con una punta di lancia, una falce e diversi altri frammenti di metallo. Gli oggetti erano stati deliberatamente danneggiati e sepolti insieme, forse come parte di un rituale sacrificale. Tra i reperti figura anche una lamiera piegata che faceva parte di un'armatura. Si tratta del secondo esemplare noto di armatura in bronzo rinvenuto nella Repubblica Ceca.
L'armatura risale a circa 3200 anni fa, allo stesso periodo al quale gli esperti datano le battaglie descritte da Omero nell'Iliade. La produzione di queste armi richiedeva una maestria straordinaria e, pertanto, aveva un prezzo astronomico per le condizioni dell'epoca. Nell'Iliade Diomede afferma che l'armatura costava l'equivalente di nove tori.
All'epoca il territorio moravo era abitato dalla cultura dei Campi d'Urna. Non era una nazione, piuttosto si trattava di gruppi di persone che condividevano usanze e tipi di sepoltura, ceramica, insediamenti e persino armi.

Fonte:
finestresullarte.info

Spagna, trovate tracce di un'antica sinagoga

Spagna, tegola proveniente da Castulo con la raffigurazione di una menorah (Foto: Bautista Ceprian) Gli archeologi che stanno scavando nell...